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mercoledì 16 settembre 2009

Concorso ILGIUNCO 2009

"Gli Uomini che cadono", il mio libro per intenderci, di cui è possibile vedere la copertina sulla sinistra della pagina, è arrivato finalista nell'ambito del Concorso Letterario ILGIUNCO 2009.
E' il primo concorso a cui partecipo con un libro edito, e, dopo il I premio conseguito con il mio racconto inedito "L'eclissi e il dirupo"(post del 22 Dicembre 2008), sono strafelice di questo risultato: essere fra i primi 20 su circa 1300 opere in concorso non è male.
Allego di seguito il link alla classifica finale:

http://www.ilgiunco.org/index2.php?option=content&do_pdf=1&id=11
(scorrere alla sezione "Premio Europa)

Nonchè un nuovo stralcio estratto dalle pagine del libro, IV capitolo.

"Mi sono arruolato a diciassette anni. E ora che ne ho sessantasei
posso dire che ho fatto una cazzata. A quest’ora potevo
starmene sottoterra assieme a Grenn, a farmi due risate su
questi stronzi che sono rimasti a lottare contro un nemico
invincibile che ci ha decimati, e poi ha abbandonato quei pochi
di noi che sono sopravvissuti a morire di fame in posti
sperduti.
Quel nemico ci ha combattuti da fuori con le bombe, i fucili
e tutto il resto. Ma questo non ha fatto di lui un nemico invincibile.
Lo è perché ci ha combattuti da dentro, ogni giorno,
con la paura, la sua Arma; una paura folle, che, senza che ce
ne accorgessimo, ha scavato dentro di noi come una foglia
che dal seme sale attraverso la terra e cresce, in silenzio. E
nessuno la vede fino a quando la sua punta verde non spunta
fuori e diventa una foglia vera, e poi tante foglie e poi un albero
che non si sradica più.
A quest’ora, anziché combattere, uccidere delle persone,
cagarmi sotto di paura ogni giorno, potevo stare sottoterra
insieme a Grenn a ridere di quegli stronzi che ancora ci credono,
che si difendono e che vogliono continuare a vivere. Fatela
voi questa fottuta guerra, noi siamo crepati e ci siamo tolti il pensiero.

A ridere di quegli idioti.

Bravo Grenn, tu sì che ci hai saputo fare. Ti sei preso le cose
belle. Abbiamo corso in mezzo hai campi, abbiamo preso in
giro i turisti, abbiamo baciato quelle ragazzine che abitavano
dall’altra parte della città, ci siamo ubriacati con quella birra
schifosa che vendeva August, e poi siamo cresciuti.
Tu te ne
sei andato... e io sono uno di quegli idioti di cui te la ridi sottoterra."






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