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giovedì 18 dicembre 2008

Note banali.

IMPRENDITORE SCOMPARSO: E' RIENTRATO A CASA AD ALTAMURA

http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/IMPRENDITORE-SCOMPARSO-E-RIENTRATO-A-CASA-AD-ALTAMURA/news-dettaglio/3461618

Sorvolando sulle motivazioni intrinseche alla battaglia personale del protagonista dell'enunciato posto in testa a questo post (scusate la quadrupla allitterazione...mmhh, a qualcuno potrebbe piacere!), vorrei soffermarmi, brevemente, sul concetto che la vicenda ha suscitato nella mirtestolina: il primo pensiero che ha attraversato la mia mente nell'ascoltare questa sera l'intervista dell'imprenditore trasmessa dai Tg, dopo averne sentito parlare nei giorni precedenti, e dopo aver visto una servizio su di lui circa un mese fa, è stato: Quest'uomo è un mito.
In un secondo momento molti altri pensieri, alcuni dei quali discordanti mi hanno sorpresa:
è giusto non far sapere nulla di sè alla propria famiglia?
è giusto condurre una lotta in cui anche altre persone, che si amano, rischiano?
è giusto combattere sempre e comunque?
Eppure, alla fine di questi ragionamenti, una consapevolezza prende forma: è d'obbligo ammirare chi agisce come noi non avremmo mai il coraggio di fare!
E' così difficile condurre una lotta che appare come persa in partenza...eppure c'è chi lo fa.
E quest'uomo, nel suo piccolo o nel suo grande (non saprei), secondo un metodo giusto o errato lo sta facendo!
Ma soprattutto, domanda retorica che uso per concludere con una nota che non può essere polemica, ma che è, semmai, banale: lo Stato, in tutto questo, dov'è?

1 commento:

  1. Complimenti per l'allitterazione innanzitutto.
    Purtroppo lo Stato attende che ci siano delle vittime per poi iniziare l'opera di santificazione delle stesse.
    Fa molto più scalpore piangere un uomo che si è ribellato allo Stato, ops ad una schifosa situazione ed è morto che cercare di difenderlo.
    Così si può dire che quell'uomo era un esempio da seguire e tutte le solite e inutili parole.
    E in questo modo si cercherà sempre qualcuno a cui dare la colpa, basta non darla a se stessi.
    Ma fortunatamente l'imprenditore Dipalo è vivo.
    Lo Stato come sempre è latitante.
    Richard

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