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venerdì 29 gennaio 2010

L'eroico paparazzo

Fra le notizie di oggi ci imbattiamo nella morte di Jerome David Salinger, autore de Il giovane Holden.

Il primo link a capitarmi sotto gli occhi è questo:


Leggo con interesse l'articolo e più vado avanti più mi accorgo di come il giornalismo ci riproponga l'ennesimo "cioccolatino ripieno senza sapore"!!!

Dopo alcuni tratti biografici sufficienti a richiamare per grandi linee la carriera dello scrittore,il giornalista si sofferma con laboriosità benedettina sull'alone di riservatezza che l'autore aveva creato attorno a sé; alone che lo nascondeva ai giornalisti, alle interviste e, si suppone, alle foto.

Ebbene, è proprio una sua foto a campeggiare all'apertura dell'articolo. Non una delle poche in cui appare giovane e sorridente, compiacente e ben disposto dinanzi a quello scatto (relegata al fondo pagina!).
No!!!
Come la didascalia sottolinea, trattasi di "celebre immagine rubata al supermercato".
In altre parole: Salinger era un autore piuttosto famoso ma troppo riservato, di conseguenza è stato necessario pedinarlo e attendere giorni, forse mesi prima che, inconsapevole e immerso nei sui pensieri, si recasse a fare incetta di viveri... di una scorta di biscotti o un pacco di caffè, per riuscire a immortarlo!
Quale eroismo da romanzo d'appendice!!!

Sfogliando un po' il web è stato facile constatare che non si tratta di un caso isolato, ma sono in molti a riproporre la stessa foto, sebbene qualcuno non si soffermi troppo sulla conclamata "riservatezza", e direi che con questi presupposti è forse meglio.

Parlo di "cioccolatino ripieno senza sapore" perché, come troppo spesso accadde, ci vengono propinate una serie di informazioni il cui solo destino sembra essere quello di riempire una pagina, ma che alla resa dei conti si rivelano senza senso.
E in segno di rispetto nei confronti del desiderio di riservatezza dell'autore, nel giorno della sua morte, non si esita a pubblicare quell'unica foto che non lui non ha voluto; quello scatto rubato che lo avrà probabilmente mandato su tutte le furie (la sua espressione non sembra compiaciuta a ben guardare!)...

Recita l'articolo:

"..lo scrittore ha rilasciato pochissime interviste"
"..pochissime infatti, nel corso dei decenni, le informazioni sulla sua attività di scrittore. E ancora meno sulla sua vita privata"
"..non esitò ad andare in tribunale, negli anni Ottanta, per impedire la pubblicazione di una sua biografia"

Tutto questo dovrebbe forse dare la misura di ciò che Salinger avrebbe pensato in relazione alla pubblicazione di questa foto!
Mi viene da suppore che questo insistere sulla sua riservatezza non sia altro che un trucchetto, di quelli che usava Giulio Cesare quando calcava troppo la mano nell'elogiare la potenza di una tribù gallica, solo per far vedere di riflesso quanto forte fosse l'esercito Romano che quella tribù era riuscito a sconfiggere.
E così, nonostante le barricate di Salinger, quell'ardito e fiero paparazzo riuscìì a conquistare l'ambito bottino!!!

Ma non tutto è perduto!

L'articolo si conclude affermando che: "Tra gli altri suoi lavori, vanno ricordati Alzate l'architrave carpentieri, I nove racconti e Franny e Zooey. Tutti all'insegna del disagio esistenziale.
Un disagio che, probabilmente, spiega gli eccessi di riservatezza di Salinger. Che nell'era dei mass media e delle esistenze celebri sbattute sulle pagine dei giornali assume una valenza quasi eroica."

I commenti sono superflui!


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