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sabato 16 ottobre 2010

Sostenere la Ricerca contro il Cancro.

L'anno passato l'idea fu quella di postare sulla propria bacheca di Facebook il colore del reggiseno che si indossava.
La notizia raggiunge i TG (o così si dice!).
Non ricordo nulla di quell'evento, sebbene all'epoca usassi già attivamente il social network, né ricordo di aver udito nulla che ne desse rilevanza in televisione o sui giornali.
Mi chiedo in quanti ne abbiano sentito parlare.
Mi chiedo quale contributo abbia apportato alla ricerca contro il cancro.

Quest'anno circolano su Facebook messaggi e post in cui si invita il popolo femminile a postare nel proprio stato la frase MI PIACE seguita dal luogo in cui si preferisce appoggiare la borsa quando si rientra in casa. Questo al fine di dare visibilità al concetto di "unione fa la forza" al fine di sostenere, ancora una volta, la ricerca sul cancro al seno.
Nei giorni scorsi ho assistito a quel che succede sul network e le mie idee al proposito ne sono uscite confermate.

Tre punti emergono da questa attività apparentemente positiva e che così vuol proporsi:
1. Su FB non fanno che apparire frasi del tipo: MI PIACE SULLA SEDIA, MI PIACE NELL'ARMADIO, MI PIACE SUL DIVANO, MI PIACE SUL TAVOLO e compagnia bella.
2. Gli uomini sono all'oscuro della faccenda e rispondono ai posts con le domande che chiunque potrà immaginare.
3. L'esspressione "lotta al cancro" non compare mai dietro questi posts.

Tre riflessioni seguono ai tre punti indicati:
1. Ho l'impressione che una tematica così delicata e importante venga affrontata con un gioco di allusioni (che è chiaramente voluto e sfocia nel volgare, senza voler cadere in moralismi da età della pietra) che mi appare assolutamente fuori luogo. Se il fine giustifica il mezzo o l'effetto scusa il fatto, direi che la risonanza dell'evento non è tale in fondo (bisognerebbe provare a chiedere a un qualunque cittadino di età media fra i 20 e 60 anni) da meritarsi un plauso.
2. Ancora una volta una tematica così importante viene toccata con l'inefficace arma della comunella di un sesso contro l'altro. Le donne criptano i loro messaggi, al fine di confondere l'uomo che, smarrito dai loro provocanti "mi piace" non sanno più cosa pensare. Si potrà sostenere che questo è un modo per attirare l'attenzione degli uomini, ma in quanti casi la discussione che si apre in seguito ai commenti affronta la tematica "cancro"?
3. La madre di tutte le domande: COME TUTTO QUESTO PUO' AIUTARE LA RICERCA CONTRO IL CANCRO? Perché il messaggio è criptato e non passa forte e chiaro? Perché gli uomini non vengono coinvolti? Perché giochi di parole e catene strane che a lungo andare distorcono il messaggio facendolo andare a parare su tematiche che non hanno nulla a che vedere con la ricerca, la medicina, la sofferenza, la malattia?
Perché si tende a distorcere tutto quando ci sono milioni di cose da dire, milioni di messaggi da postare, milioni di links da allegare?


http://www.airc.it/
http://www.fondazionefirc.it/
http://www.istge.it/

Quanto scritto è frutto della mia personale opinione e, per questo, ben lungi dall'essere verità assoluta.
Attendo a mente aperta opinioni contrarie.